lunedì 19 luglio 2010

Que c'est triste Milan

Questa sera in Piazza del Duomo, sotto la Madonnina che la brila in di luntan, concerto benefico con il riesumato per l'occasione Charles Aznavour. Un po' saponificato ma ancora in grado di deliziarci con le immortali "Ed io tra di voi" e "L'istrione ". Concerto blindatissimo, full metal jacket, per impedire, immagino, una calca sottopalco che nemmeno con il Blasco. Non ci sarà invece il temuto duetto tra quello che cantava sulle navi e poi si è dato alla politica e lo chansonnier di origini armene.
L'occasione mondana per audire l'anziano cantante (mi riferisco ad Aznavour) è l'assegnazione del Premio Grande Milano, indetto dalla Provincia, alla più prestigiosa personalità meneghina, il ghepensimi del consiglio. Ormai non è più la Milano da bere ma quella da rigurgitare con un dito in gola. Una città anoressica come le sue modelle dell'alta moda che, a dieta di fichi secchi e limonata, riesce a cacare dopo immani sforzi solo uno stronzetto macchietta milanese da cinepanettone, battutacce da trivio comprese.
Il nostro maghetto di Cafondoro Silvio Berlusconi, secondo le commoventi motivazioni del premio condiviso con il suo Don Gerovital personale, il Don Verzè, quello che minaccia di farlo campare centovent'anni (Signore, cavati quelle cuffiette e ascoltaci, finalmente), sarebbe "Statista di rara capacità che conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi, che compongano una società solidale, fondata sull'amore, la tolleranza e il rispetto per la vita".

M'hai detto Mandela! Consegna il premio Cesare Cadeo.

5 commenti:

  1. Ciao Barbara!
    Hai guadagnato l'editoriale odierno di Kilombo! Continua così sei sempre una delle migliori blogger di sinistra!

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  2. grande post! Sono commossa. Aspetta che mi soffio il naso.

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  3. Anonimo09:07

    da parte mia a milano e ai milanesi regalo questo

    http://www.youtube.com/watch?v=8_6C5jUI5p4

    a lame regalo questa,


    Incedere

    Nel mio incedere
    non trovo più
    i vecchi giocattoli
    dimenticati
    in qualche soffitta
    o i volti rassicuranti
    di sguardi ancora vivi.

    Si cammina
    come si può,
    scegliendo
    tra un paio di stivali
    (consumati)
    quando il tempo
    ci è avverso
    e una pantofola
    ricamata,
    accessorio
    (consolatorio)
    di una stanza
    a noi amica.

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  4. E´ però davvero il caso di rimarcare l'ennesima buffonata di questi cialtroni incapaci: una misteriosa udienza di valutazione delle intercettazioni, buttata lì giusto per tener buoni sia i finiani che gli amici degli amici e tirare avanti fino all'Expo, che poi lì c'è da mangiare per tutti.

    Come se la giustizia penale avesse bisogno di un ulteriore appesantimento burocratico.

    Mi piacerebbe sapere cosa pensa in proposito il Ministro della semplificazione cerebrale (oddio, mi piacerebbe anche sapere cosa pensa del fatto che il partito dei faticatori padani si sia insediato negli enti locali lumbard e a romaladrona in combutta con e grazie all'appoggio di una legione di teròn della 'ndrangheta, ma non vorrei girare il coltello nella piaga).

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  5. Lui vuole arrivare a 150 anni per poter mettere a posto l'Italia (parole di quell'altro genio di Don Verzè).

    Ho freddo e paura.

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